giovedì 27 maggio 2010

La Chiesa e il Vaticano sono simile ad Amway?

Come una questione pratica, la gestione quotidiana della Città del Vaticano è supervisionata dalla commissione pontificia per lo Stato della Città del Vaticano, che si trova in un grande palazzo di cinque piani, il Palazzo del Governo, ubicato direttamente dietro San Pietro. Proprio in questo momento, la Città del Vaticano ha ufficialmente 1.339 dipendenti, 471 cittadini, e solo 314 residenti, la maggior parte di loro cardinali e alti prelati, oltre alcune suore e le Guardie Svizzere. Dietro le mura medievali del Vaticano stanno giocando soltanto una decina di bambini, i figli di un pugno di guardie svizzere sposate.

L'ironia del cattolicesimo in tutto il mondo, però, è che questa piccola, onnipotente, fortemente centralizzata monarchia è in grado di mantenere una tale grande influenza sulla comunità cattolica in tutto il mondo. ‘E in grado di farlo proprio perché, contrariamente alla credenza popolare, esercita poco controllo effettivo sugli affari quotidiani della Chiesa.

Mentre il Vaticano stesso può essere una monarchia, il modello organizzativo a cui la Chiesa cattolica intera somiglia maggiormente è effetivamente Amway. ‘E una vasta multilevel multinazionale globale organizzazione nella quale tutti i componenti --- benchè vendono gli stessi prodotti allo stesso modo --- sono in gran parte, ma non completamente, autonomi.

Nell'immaginario popolare, il papa segue tutto, dentro e fuori di Roma, ma in realtà tutte le migliaia di diocesi, ordini religiosi, scuole e ospedali sono in gran parte indipendenti, con le proprie strutture organizzative, delle loro politiche, e, cosa più importante di tutti, il proprio denaro. Quando il Vaticano esercita il potere, lo fa solo là dove può essere il più efficace --- le nomine dei vescovi, per esempio, o nel contesto che potrebbe essere definito la politica globale --- e quel potere è, in effetti, se non in teoria, strettamente limitato.


Hutchinson, Robert J. When in Rome: A Journal of Life in Vatican City. Main Street Books, Doubleday: New York, 1998. Pagini 47-48.


As a practical matter, the day-to-day running of Vatican City is overseen by the Pontifical Commission for the State of Vatican City, located in a large five-story office building, the Government Palace, found directly behind St. Peter’s. At this writing, Vatican City itself has officially 1,339 employees, 471 citizens, and only 314 residents, most of them cardinals and high-ranking prelates, as well as some nuns and the Swiss Guards. Only about ten children can be found playing behind the Vatican’s medieval walls, the children of the handful of married Swiss Guards.

The irony of worldwide Catholicism, though, is that this tiny, all-powerful, highly centralized monarchy is able to maintain such great influence over the worldwide Catholic community. It is able to do so precisely because, contrary to popular belief, it exercises very little actual control over the day-to-day business of the Church.

While the Vatican itself may be a monarchy, the organizational model the Catholic Church as a whole resembles the most is actually Amway. It’s a vast multilevel, multinational, worldwide organization in which all of the component parts --- while selling the same products in the same manner --- are largely but not completely autonomous.

In the popular imagination, the pope runs everything, inside and outside of Rome; but in fact all of the thousands of dioceses, religious orders, schools, and hospitals are largely independent, with their own organizational structures, their own policies, and, most important of all, their own money. When the Vatican does exercise power, it does so only where it can be most effective --- in the appointments of bishops, for example, or in the setting what might be termed global policy --- and that power is, in fact if not in theory, strictly limited.


Normalmente non seguo le notizie sul Vaticano, ma qualche mese fa, quando è uscito lo scandalo di pedofilia ho pensato a queste parole di Robert Hutchinson. Se ci fosse stato uno scandalo nell’Amway, come avrebbe risposto? Che avrebbe fatto Amway? Se ci fosse qualche venditore che mettesse dell’acido nella sua crema per il viso e poi, quando il cliente con la faccia ferita invece di migliorata, si lamentasse con il venditore e il suo superiore e loro rispondessero che il cliente dovrebbe tacere perché se il cliente parlasse nuocerebbe ad Amway? E se le persone più importanti di Amway avessero notizia di queste cose ma non facessero finta di non averle sentite?

Il mestiere di Amway è quello di vendere prodotti cosmetici e detersivi. Se qualsiasi venditore di Amway avesse recato dei danni ai clienti in questo modo penso che Amway toglierebbe il diritto di vendita dei suoi prodotti a venditore in questione, o di essere un rappresentante di Amway in qualunque modo.

Nel caso del Vaticano e della pedofilia, allorche uno di loro arrecasse dei danni invece di aiuto spirituale, e poi lui e il suo superiore dicessero alla vittima che dovrebbe tacere? Se il Papa o qualcuno tra i più importanti nel Vaticano sentisse che questo fosse successo che farebbe? Niente? O forse, come nel caso ipotetico di Amway, gli toglierebbe il diritto di essere un rappresentante della chiesa, lo scomunicherebbe.

Se io avessi comprato una cosa per migliorare la pelle e dopo averla usata avessi scoperto che normalmente questo prodotto dovrebbe funzionare bene, ma che il venditore da cui l’avevo comprata avesse messo dell’acido per recarmi dei danni, almeno sarei sicura che non comprerei mai più un’altra cosa di Amway. Non penserei a tutti gli altri bravi venditori di Amway, ma solo che non posso più fidarmi di Amway.

Che tristezza che tanta gente perda fiducia nella chiesa, nel Vaticano, in questo modo. Tutte le cose buone che la maggior parte della gente di chiesa fa verrebero oscurate dalle cose brutte che fa una sua minoranza. Se il Papa potesse essere più responsabile nei confronti dei suoi fedeli restituirebbe la fiducia nella chiesa e il Vaticano . . . .


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